La lotta dei giovani israeliani contro l’uso dell’esercito contro i diritti dei palestinesi: una lotta per un futuro umano in un’area martoriata. Un messaggio per i giovani europei per intensificare l’impegno contro le guerre e per il disarmo.
Non solo i giovani obiettori di coscienza come Natan Blanc , vent’anni, che già un anno e mezzo fa ottenne il diritto al servizio civile per motivi di coscienza dopo sei mesi di prigione ad intermittenza per un anno intero, svolge il suo servizio per Magen David Adom ( soccorso emergenza ai civili) . Vedi il Video: https://www.youtube.com/watch?v=pinvfnC6gdI
e le foto su canale you tube: lorenzo cedas
Non solo il giovane Udi Segal , proveniente da un kibbutz della Galilea nel luglio scorso si è rifiutato di partire militare per protesta contro la campagna militare “Margine protettivo” su Gaza. Aveva aderito ad una lettera di obiettori di coscienza che è stata scritta alcuni mesi fa ed è stata inviata al primo ministro Netanyahu con la firma di più di 130 obiettori di coscienza. “Per 8 anni fino alla licenza media ho studiato in una scuola mista araba ed ebraica a Misgav. Poi sono passato ad una scuola superiore di stato nel distretto di Misgav, a est di Haifa. Questa scuola vantava un'alta percentuale di giovani arruolati e in particolare nei corpi combattenti dell'esercito. Per me è stato un passaggio impressionante. La mia decisione di rifiuto del servizio militare è stata accolta male. Molti miei compagni si sono rifiutati di parlarmi a causa della mia decisione”. Per il trattamento degradante in prigione Udi è entrato in sciopero della fame nel novembre scorso in carcere. Ed è ancora in carcere.
Vedi i video e le foto
http://972mag.com/watch-israeli-teen-refuses-to-serve-in-army-likely-to-face-jail-time/94538/
http://972mag.com/israeli-conscientious-objector-ends-hunger-strike-citing-abuse/98369/
Non solo il giovane Uriel Ferera, religioso ortodosso di origine argentina, obiettore del sud di Israele, di Be'er Sheva, non lontano da Sderot, studente molto attivo e impegnato socialmente è stato a lungo in carcere. Nel maggio scorso ha subito diverse privazioni in prigione. Gli è stato negato il diritto di chiamare i familiari, di ricevere la corrispondenza. E' stato messo in isolamento e gli sono stati inflitti trattamenti umilianti come l'obbligo di mettersi la divisa e guardarsi nello specchio. A dicembre 2014 dopo quasi sei mesi di prigione ad intermittenza, come Natan Blanc e dopo che i militari hanno tentato di farlo passare per malato psichiatrico, gli stessi militari sono stati costretti a rilasciarlo. Loro dicono perché non è adatto al servizio militare, ma tutti i compagni che lo hanno sostenuto lo hanno trovato forte, nonostante le violenze e orgoglioso di non aver ceduto alla violenza militare e aver tenuto fede alla non collaborazione con la violenza nei Territori. Egli intensificherà il suo lavoro per i diritti umani e la pacificazione con il movimento “Yesh Gvul,” e il movimento per la pace a cui aderiscono gli scrittori Amos Oz, David Grossman, Abraham Jehoshua, le coscienze critiche in Israele che vogliono immaginare un futuro umano per quelle regioni martoriate dalle logiche della guerra negli opposti schieramenti.
Vedi i video, il secondo video sulle violenze in carcere subite da Uriel. Il terzo è l’articolo sulla sua LIBERAZIONE!
https://www.youtube.com/watch?v=YvGVWLsOJi4
https://www.youtube.com/watch?v=O8JRE685BM8
http://972mag.com/freed-israeli-conscientious-objector-they-tried-to-break-me/100395/
Ma a settembre 2014 ci fu la presa di posizione della Unit 8200 , élite dell’intelligence israeliana , di riservisti che si è rifiutata di raccogliere dati nel web sui palestinesi al fine di controllarli e tenerli sotto occupazione. Grande prova di coraggio civile.
http://972mag.com/against-spy-revelations-israel-doth-protest-too-much/96781/
Da ultimo, ma non per importanza, nel mese di dicembre 2014 anche alcuni studenti e docenti della prestigiosa Accademia delle Arti di Gerusalemme hanno scritto una lettera a Netanyahu nella quale non intendono collaborare a mantenere l’occupazione militare dei territori.
http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/.premium-1.634184#
Intanto la risoluzione presentata al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la settimana scorsa sulla fine dell’occupazione dei Territori della Cisgiordania e la nascita di uno Stato Palestinese dal gennaio 2017 per un solo voto non è passata: 8 voti favorevoli, 5 astenuti, 2 contrari: Usa e Australia. Francia , Cina , Russia hanno votato a favore, la Gran Bretagna si è astenuta.
4 Novembre 1918 : un anniversario per ricordare che le guerre hanno seminato morte, miseria e distruzione e che è sempre l'ora per dirlo ed invertire la rotta verso il disarmo.
Il 4 novembre da Messina è giunto un messaggio tanto raro di questi tempi, quanto prezioso e luminoso nel buio dei comportamenti omologanti che mettono in congelatore il pensiero critico.
Renato Accorinti, nuovo sindaco della città, eletto in una lista civica, che ha ottenuto nelle recenti elezioni della primavera scorsa la maggioranza dei voti, il giorno 4 novembre ha pronunciato un discorso davanti alle autorità civili e militari e ai cittadini, riuniti per la ricorrenza, nel quale ha sottolineato con forza che la sfida di oggi non è gettare ingenti somme per nuovi sistemi di arma e per interventi armati all'estero, ma è il tempo di mettere in pratica con tutta la forza possibile l'articolo 11 della Costituzione: l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Ha ricordato opportunamente una frase che il Presidente della Repubblica degli anni '80 Sandro Pertini ripeteva in molti suoi discorsi " svuotiamo gli arsenali e riempiamo i granai!" Con grande sobrietà e fermezza il sindaco Accorinti si è posto a fianco della corona che ricorda gli scomparsi di una guerra che ha visto morire sui diversi fronti d'Europa contadini, operai, costretti a combattere gli uni contro gli altri. E' bene che i giovani di oggi riscoprano libri come " Plotone di esecuzione" ,scritto da un cattolico ed un laico come Monticone e Forcella negli anni '60 e '70, nel quale si documentano le azioni dei carabinieri che sparavano ai soldati italiani che avevano esitazione nel combattere e ai tanti processi intentati contro i soldati semplici per diserzione che venivano puniti con la fucilazione. C'è bisogno di una cultura del dialogo, del confronto, dello scambio, di una nonviolenza attiva che non ceda il passo all'accettazione dell'ordine pre costituito. Potete vedere le immagini su Youtube che ritraggono il Sindaco mentre pronuncia il suo discorso: accoglienza, riconversione ecologica dello stile di vita per evitare di difendere gli interessi di approvvigionamento energetico con la forza militare e nucleare.
Ho conosciuto personalmente Renato Accorinti nel 1982 a Comiso in Sicilia quando era impegnato come alcuni noi nel fermare la corsa agli armamenti nucleari sia dell'occidente , sia dell'allora regime sovietico. Un grande e caloroso abbraccio a lui e buon lavoro nella speranza di rivederlo presto con noi, tra noi.
https://www.youtube.com/watch?v=iTllN8lRqYg
4 Novembre 1918-2013 : il sindaco di Messina Renato Accorinti ricorda la fine della prima guerra mondiale dicendo che le guerre hanno seminato morte, miseria e distruzione e che è sempre l'ora per dirlo ed invertire la rotta verso il disarmo. Grazie Accorinti - vedi in notizie l’articolo e indirizzo youtube per le immagini
ENNESIMA STRAGE!
La tragedia che si è ripetuta ieri 3 ottobre al largo di Lampedusa colpisce per il numero delle vittime, forse 350 e i tratti in salvo sono 155. Ma quanto è avvenuto si è ripetuto numerose volte in questi anni fino a lastricare di morti i fondali del Canale di Sicilia. Già dai tragici giorni della crisi libica e delle rivoluzioni dei paesi del Medio oriente avevamo visto che il governo italiano entrava in crisi per il soccorso a ventiduemila profughi e non clandestini, mentre la Tunisia in quei primi mesi del 2011, con i pochi mezzi disponibili, appena uscita da una rivoluzione ne ospitava 150.000, numero poi destinato ad aumentare. L'Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni unite ebbe parole di encomio per lo sforzo profuso dalla Tunisia. Mentre in Italia montava la bagarre e le forze politiche governative gridavano all'invasione. Non accennavano ad alcuna distinzione tra profughi, richiedenti asilo perché la legge Bossi Fini sconfessando il diritto internazionale non fa alcuna differenza.
Si veda all'articolo legalità è partecipazione - aggiornamento il link nel testo: "Aiech interviene nel dibattito" . Con grande lucidità il giovane tunisino interviene nel dibattito con gli studenti nelle sale del carcere di Sollicciano spiegando la situazione in Tunisia . Un intervento che per chiarezza è confrontabile con gli interventi su questo argomento di intellettuali critici come Angelo Del Boca e Massimo Livi Bacci ( www.neodemos.it )
Cos'è cambiato da allora? la legge Bossi -Fini, criticata persino da quest'ultimo, è ancora lì tronfia e monumentale con il suo greve peso di burocrazia che fa riempire le carceri di persone sprovviste di rinnovo del permesso di soggiorno, quindi criminali. Questa legge è il segno dell'immobilismo di una politica dei politici che compromette le libertà fondamentali nel nome di un compromesso per la sopravvivenza politica. Avranno un nome tutti questi morti che provengono da paesi dove la guerra dei mercanti di armi è la vita quotidiana!
Ci vorrà molto tempo per ricordare dignitosamente le loro vite spezzate, a partire da quelle dei bambini. Roma aprirà le porte ai sopravvissuti? Lo speriamo. Ma non è possibile da un parte vendere armi ai governi libici, siriani, iraniani, egiziani ed osservare i minuti di silenzio!
Lorenzo
16 settembre 2013 Ai lettori del sito:
Stiamo ristrutturando e migliorando lo spazio ordinando le categorie delle attività che stiamo svolgendo. Prossimamente nella Sezione delle Attività': "Lotte nonviolente" daremo conto dell'importante lotta del giovane obiettore di coscienza al servizio militare israeliano Natan Blanc che tra novembre 2012 e giugno 2013 ha condotto una lotta esemplare . Dopo dieci detenzioni per un totale di circa sei mesi di prigione ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del suo diritto a svolgere un servizio civile non armato nel territorio israeliano e a non svolgere il servizio militare nei Territori palestinesi. La sua è una affermazione di coscienza per ragioni etico-politiche. Le immagini, gli articoli comparsi su diversi giornali come il Guardian e il New York Times potete vederli cliccando sull'icona facebook in alto nella pagina. Anche gruppi di giovani egiziani hanno solidarizzato con lui e con i gruppi che l'hanno sostenuto in diverse parti del mondo.